Ristrutturazione dell’appartamento? Occhio all’amianto
In Italia purtroppo le fibre di amianto sono ancora presenti in grandi quantità e in particolare gli esperti stimano che […]
In Italia purtroppo le fibre di amianto sono ancora presenti in grandi quantità e in particolare gli esperti stimano che più di trenata milioni di tonnellate di amianto sono all’interno delle nostre pareti domestiche. Difficile e lunga sarà l’opera di bonifica necessaria per il risanamento completo, ma ognuno di noi può contribuire a tale bonifica durante le nostre ristrutturazioni.
Il rischio permane ancora oggi
Il rischio che all’interno delle nostre città sia presente dell’amianto e in particolare che esso sia presente nelle nostre case è un rischio più realistico di quanto non si possa pensare. Sono passati ormai ventiquattro anni da quando l’Italia vietò l’utilizzo di amianto in qualsiasi attività edile e non (Legge 257/92), ciononostante questo materiale continua a mietere le sue vittime ancora oggi, moltissime sono le persone (circa 4 mila) che ancora oggi muoiono di mesotelioma maligno diagnosticato clinicamente, una delle malattie collegate all’inalazione di amianto.
Tantissime sono ancora le regioni che mancano al censimento del Piano Regolatore d’Amianto e quindi questi dati sono destinati ad aumentare. Le fibre di amianto possono essere presenti sia negli edifici o in impianti agricoli, infatti finché non ne fu vietato l’impiego, l’eternit rappresentava il materiale ideale per la realizzazione di ripari di ogni genere ed era largamente impiegato in numerosi edifici pubblici e non. Quindi non risulta difficile immaginare come le conseguenze tragiche, dell’inalazione delle sostanze sprigionate da questo materiale, possano essere in aumento e non in diminuzione.
Cos’è l’amianto?
L’amianto è un materiale molto comune sino a pochi anni fa, un minerale naturale a struttura microcristallina che si presenta con un aspetto fibroso. Inquadrato chimicamente nella famiglia dei silicati e delle serie mineralogiche del serpentino e degli anfiboli. La normativa italiana classifica sotto la dicitura di amianto 6 tipologie di composti divisi in due gruppi: anfiboli e serpentino.
L’amianto adesso ormai bandito da tutto il nostro territorio è stato sino a pochi anni fa largamente utilizzato in campo edile come isolante, materiale fonoassorbente e anche impiegato per le coperture di edifici pubblici e industriali. Inoltre con l’eternit suo derivato venivano spesso realizzati tubazioni, cassoni e guarnizioni, cappe e caminetti, recinzioni, ecc. Quindi come è facile dedurre il rischio di ritrovarlo anche nelle nostre abitazioni è altissimo.
Cosa fare in caso di ristrutturazione?
Quando ci si propone di ristrutturare un immobile o un appartamento, il rischio della presenza di amianto dovrebbe essere il primo problema da porsi. Infatti bisognerebbe cercare di individuarlo, capirne la qualità e la quantità in cui è presente. In effetti effettuare queste indagini non è un’operazione semplice, ma è di fondamentale rilevanza. Queste operazioni vanno fatte tramite dei campionamenti e dei sopralluoghi che se effettuati scrupolosamente potranno permetterci di individuare l’amianto e comprenderne quantità e collocazione. Errore da evitare è quello di fermarsi ad una prima e superficiale indagine, l’amianto infatti potrebbe essere celato dietro controsoffitti o contro pareti o all’interno di sfiati e termosifoni. Quindi in questi casi è sempre consigliabile un esame approfondito e accurato di ogni parte dell’immobile.
A chi affidarsi per l’amianto?
Come abbiamo avuto modo di sottolineare l’amianto è un materiale molto pericoloso quindi la normativa è in merito altrettanto scrupolosa e rigida. Gli elevati costi di smaltimento potrebbero indurre il proprietario a effettuare le operazioni in autonomia, ma se queste operazioni di accatastamento e smaltimento del materiale non vengono effettuate con le dovute misure di sicurezza potrebbero risultare pericolose e nocive per la salute e per l’ambiente. Importante è quindi interpellare specifiche ditte autorizzate alla bonifica dell’amianto, iscritte all’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali. Tali ditte si preoccuperanno di effettuare tale operazione in assoluta sicurezza e seguendo la normativa del settore.
Per favorire il corretto smaltimento dell’amianto, nel 2017, tutti i titolari di reddito di impresa hanno potuto usufruire di un incentivo fiscale per compensare gli oneri derivanti da queste operazioni.
Anche i privati possono ricevere contributi regionali ad hoc, nonché di incentivi fiscali per le ristrutturazioni di abitazioni nelle quali si certifica la bonifica dell’amianto (pari al 50% fino ad un tetto massimo di novantasei mila euro).
Come viene smaltito?
La procedura per lo smaltimento dell’amianto deve ricordiamo essere svolta solamente da ditte specializzate, il loro compito sarà essenzialmente quello di verificare in fase preliminare la presenza del materiale, preparare tutta la documentazione da inviare all’ASL, almeno 30 giorni prima di avviare i lavori, si occuperanno poi di incapsulare il materiale con prodotti adatti allo scopo e solo successivamente alla rimozione del materiale provvedere alla bonifica delle aree circostanti.
La ditta poi si occuperà della fase di smaltimento che avvera secondo procedure ministeriali e normative. Queste fasi dovranno essere eseguite con la massima scrupolosità e attenzione perché il materiale se trattato non secondo protocollo potrebbe rilasciare sostanze nocive nell’ambiente.
Molti si chiedono se la legge li obblighi alla rimozione dell’amianto, trovato in fase di ristrutturazione; in effetti la legge lo consiglia , ma non lo impone, (nel momento in cui scriviamo), tuttavia è bene ricordare che l’amianto è un materiale ad alto rischio per la salute di chi ne inali anche piccole quantità.
Sostanza diffusa ed eventuale
Il piano di bonifica, il suo corretto smaltimento e il risanamento ambientale risultano essere ormai l’unica possibile e necessaria soluzione per contrastare al meglio la diffusione di queste conseguenze.
Questo piano di bonifica potrebbe riguardare tutti, dalle grandi industrie e stabilimento fino a noi nel nostro piccolo, infatti nel caso dovessimo decidere di intraprendere la ristrutturazione di un immobile di nostra proprietà dovremmo preoccuparci di questo possibile killer. Infatti ad oggi nei cantieri di ristrutturazione circa nell’80% dei casi è possibile riscontrare la presenza di amianto.
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