Calatea: la pianta che purifica l’aria
La calatea è una pianta tropicale sempreverde che aiuta a mantenere pulita l’aria circostante. Di questa pianta esistono ben centocinquanta […]
La calatea è una pianta tropicale sempreverde che aiuta a mantenere pulita l’aria circostante. Di questa pianta esistono ben centocinquanta specie differenti. La Calatea può raggiungere oltre un metro di altezza ed è di colori differenti a seconda della specie.
Generalmente la Calatea è gialla verde ma può avere bellissime sfumature argentate, bianche o rossastre. Non è facile da curare in casa perché richiede tanta umidità.Tuttavia è conosciuta per il suo particolare ruolo di filtro dell’aria circostante ed è ottima da tenere in casa o in ufficio a patto che usiate un umidificatore quando i riscaldamenti saranno accesi.
Vediamo quindi tutto quello che c’è da sapere sulla Calatea e sulla sua coltura fai da te in casa o in ufficio.
Caratteristiche della Calatea
Si tratta di una pianta appartenente alle Marantacee, motivo per cui spesso la si confonde con la Maranta che visivamente è molto simile. Si tratta di una pianta erbacea e rizomatosa, una caratteristica del fusto che presenta interruzioni di gemmazione da cui nasce il nuovo individuo. La foglie sono lisce e screziate e a volte il fronte riflette le stesse insenature del retro con piccole variazioni cromatiche.
Se sceglierete una specie che fiorisce sappiate che la fioritura della Calatea in casa è molto rara. Qualora doveste riuscirci avrete assicurato la giusta umidità alla pianta e otterrete delicatissimi fiorellini bianchi o avorio. La più caratteristica da scegliere per la casa è la Ornata che si presenta con nervature bianche e argentate che intervallano il verde scuro della foglia la cui parte inferiore è colorata con un intenso rosso porpora.
La coltura della Calatea non è affatto semplice
Come anticipato la Calatea non è facile per chi è alle prime armi dato che esige sempre temperature superiori ai 18 gradi con tassi di umidità tra il 50% ed il 70%. Per queste ragioni il posto più logico in cui riporla è il bagno dove fate spesso più spesso la doccia. C’è da considerare anche che la Calatea necessita di tanta luce ma filtrata, come quella che oltrepassa la tenda in cotone. Purtroppo con la luce diretta rischia di seccarsi e all’ombra perde immediatamente il tocco brillante dei suoi colori. Questa necessità rispecchia le condizioni in cui vive e nasce selvaggia in cui gode di luce solare filtrata dal sottobosco pluviale.
Acqua, terriccio e consigli di allevamento
Non richiede troppa acqua, anzi, vuole un terriccio umido e mai fangoso. Il modo migliore per vederla crescere rigogliosa è quello di spruzzarla a nebbiolina e ricreare l’ambiente da cui nasce naturalmente, ovvero l’umidità del sottobosco. Per mantenerla umida potrai riempire il sottovaso con l’argilla espansa oppure inserire nel terreno un dosatore di acqua e materiali organici come il ferro.
Nel vaso farà comodo inserire anche una piccola quantità di pietra pomice assieme al terriccio per mantenerlo ricco e sempre idratato. Per la coltura in casa si consiglia di non spostare mai il vaso e smuovere il terriccio una volta ogni quindici giorni per tenerlo sempre morbido e leggero. La Calatea è originaria del Brasile e cresce in ambientazioni pluviali, calde e umide ma a bassa luminosità.
La pianta sacra che pulisce l’aria
Per alcune popolazioni indigene è considerata da secoli come una pianta sacra perché le irrorazioni nervose sul palmo delle foglie sono caratteristiche al punto da replicare rari uccelli esotici come le piume del pavone. Averla in casa è un vantaggio per chi vive in zone urbane trafficate o per le abitazioni in cui vivono fumatori. Se non è propriamente sacra possiamo di certo affermare che essa sia assolutamente salvifica.
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